Fondi europei per lo sviluppo urbano

Apre la 3° call del Programma Urban Innovative Actions (UIA)

Riportiamo l’articolo pubblicato sulla rivista Finanza Locale e Tributi edita da Maggioli all’interno del numero 3/2018.

L’iniziativa europea Urban Innovative Actions (UIA) è volta a individuare e testare nuove soluzioni che affrontino problematiche relative allo sviluppo urbano sostenibile e che siano di rilevanza europea. La 3° call è stata pubblicata nel mese di dicembre e resterà aperta fino alla fine di marzo.

Il Programma permette di finanziare progetti pilota, a carattere sperimentale, che altrimenti non troverebbero sostegno attraverso gli strumenti di accesso al credito tradizionale. Le proposte dovranno essere innovative, di buona qualità, concepite e realizzate con il coinvolgimento dei soggetti interessati, orientate ai risultati e trasferibili.

L’Unione europea ha allocato 372 milioni di euro per l’attuazione della misura da qui al 2020, a valere sui Fondi del FESR, per la call 2018 il budget disponibile è di circa 80/100 milioni di euro.

A chi è rivolto il Programma UIA

L’invito è rivolto alle città metropolitane, alle città o periferie con una popolazione di almeno 50.000 abitanti, alle unioni di comuni, e alle associazioni che le rappresentano.

Possono inoltre essere coinvolti nel partenariato come autorità urbane associate altre amministrazioni locali che non rispondono ai precedenti requisiti, e in qualità di Delivery Partners gli enti e le imprese a partecipazione pubblica operanti ad esempio nel campo della gestione dell’energia/rifiuti, dello sviluppo economico, della promozione turistica ecc. Entrambi i soggetti assumono un ruolo attivo nell’attuazione del progetto in quanto sono responsabili della consegna di attività specifiche.

E’ inoltre auspicabile il coinvolgimento di un ampio gruppo di soggetti con un ruolo indiretto (non avranno un budget) ma comunque rilevante per garantire la realizzazione funzionale del progetto.

Quali progetti possono essere finanziati

I soggetti interessati a candidarsi sulla 3° call dovranno presentare un progetto attinente a una delle seguenti quattro tematiche:

  • Adattamento ai cambiamenti climatici
    riguarda l’utilizzo di infrastrutture verdi, quali parchi, giardini verticali e tetti verdi, quale strumento di progettazione urbana sostenibile; la promozione di infrastrutture urbane resilienti al clima; il supporto di strutture per migliorare la governance; attività di coinvolgimento/partecipazione dei cittadini ai progetti di adattamento urbano per aumentare la sensibilità sociale sui pericoli legati al clima.
  • Qualità dell’aria
    riguarda la promozione di mezzi a basse emissioni o emissioni zero quali biciclette elettriche, cargo bike o car sharing; adozione di meccanismi di finanziamento (project financing) per promuovere l’adozione di soluzioni abitative a basse emissioni; adozione di strumenti di test per migliorare il monitoraggio delle fonti di inquinamento.
  • Housing
    riguarda la creazione di alloggi economicamente accessibili; il recupero di aree dismesse; la ristrutturazione e la riciclabilità delle abitazioni; la creazione di soluzioni abitative adatte agli stili di vita; progetti di inclusione sociale e di housing collaborativo.
  • Lavori e competenze nell’economia locale
    riguarda lo sviluppo di una maggiore cultura imprenditoriale; incentivi alla creazione di imprese innovative e sociali anche attraverso incubatori di imprese; la promozione di una forza lavoro altamente qualificata; il potenziamento delle filiere locali; la valorizzazione e lo scambio delle conoscenze.

Non è stata fissata una soglia minima di progetto, tuttavia la Commissione si propone di finanziare progetti importanti, sopra il milione di euro. Pertanto gli interventi con importi inferiori potrebbero avere meno possibilità di ottenere un finanziamento. Tutte le attività devono comunque essere completate in massimo 4 anni.

Per il quarto invito, che sarà pubblicato presumibilmente a dicembre 2018, sono stati individuati al momento 5 temi: transizione digitale, uso sostenibile della terra e soluzioni basate sulla natura, povertà urbana, economia circolare, oppure mobilità urbana.

Qual è l’agevolazione

I progetti possono essere cofinanziati dall’Unione europea con un contributo a fondo perduto fino all’80% delle spese ammissibili.
Rientrano fra i costi che possono essere finanziati con il Bando UIA: il personale, costi di amministrazione, i rimborsi per viaggio e alloggio, le consulenza e i servizi esterni, le attrezzature, le infrastrutture e gli interventi edilizi.

Ciascun progetto potrà ottenere un contributo massimo pari a 5 milioni di euro.

Come si accede ai fondi UIA

L’iniziativa UIA prevede la pubblicazione di bandi annuali su uno o più temi indicati dalla Commissione. E’ necessario pertanto rispondere a un invito pubblico secondo le modalità e le tempistiche indicate ogni anno.

La procedura di candidatura è al 100% priva di supporti cartacei e si svolge interamente attraverso la piattaforma elettronica dedicata del Programma (EEP – Electronic Exchange Platform). La domanda comprende un modulo di domanda e una scheda di conferma firmata e scannerizzata.

Pur essendo consentita l’uso di una qualsiasi delle lingue ufficiali della UE i candidati sono invitati caldamente a compilare il progetto in inglese.

La scadenza per la predisposizione delle domande è fissata al 30 marzo 2018.

Tutta la documentazione[1] di riferimento per la 3° call è disponibile al link del Programma UIA http://www.uia-initiative.eu/en

Come vengono valutati i progetti

La valutazione dei progetti è strutturata in tre fasi: la valutazione dei requisiti di ammissibilità (verifica la conformità della modulistica), la valutazione strategica a cura di un gruppo di esperti esterni (sulla base dei criteri di innovatività, composizione del partenariato, misurabilità dei risultati e trasferibilità del progetto) ed infine la valutazione operativa a cura del Segretariato Permanente UIA che misura la qualità della proposta progettuale.

La conclusione della fase di valutazione sul 3° bando UIA è attesa per il mese di ottobre, pertanto l’avvio dei progetti è prevista per il mese di novembre 2018.

I progetti finanziati: buone prassi in Italia

Sul primo bando UIA pubblicato a fine 2015 sono stati finanziati complessivamente in Europa 18 progetti, focalizzati su quattro tematiche: povertà urbana (con particolare attenzione per i quartieri più disagiati), integrazione di migranti e rifugiati, transizione energetica, occupazione e competenze nell’economia locale.

A questi si aggiungono altri 16 casi di successo sul secondo bando su tre diversi temi: l’integrazione di migranti e rifugiati, l’economia circolare e la mobilità urbana sostenibile.

Sono quattro i progetti italiani ad oggi finanziati sul Programma: S.A.L.U.S promosso dal Comune di Bologna, OpenAgri presentato dal Comune di Milano, Monterusciello Agro City – MAC del Comune di Pozzuoli e Co. City della Città di Torino.

Il progetto S.A.L.U.S., che sta per “Space – Sustainable Accessible Livable Usable Social Space for Intercultural Wellbeing, Welfare and Welcoming”[2], ha ottenuto un finanziamento di quasi 5 milioni di euro per il recupero della struttura di Villa Salus al fine di creare un centro di ospitalità, lavoro, welfare interculturale e benessere per il territorio. L’iniziativa è stata promossa dal Comune di Bologna insieme a 16 realtà cittadine, selezionate con un avviso pubblico, tra cooperative e realtà del privato sociale, associazioni, Università di Bologna, e ASP Città di Bologna. Sperimenta un approccio innovativo ed integrato per proporre un nuovo modello sociale.

L’intervento prevede un consumo zero del territorio, utilizzando la riqualificazione del complesso come un cantiere sperimentale che, oltre ad essere un volano per l’economica locale, ha l’obiettivo di dare lavoro a fasce svantaggiate della popolazione e nel contempo formarle professionalmente per la gestione futura dell’immobile e per la creazione di attività imprenditoriali a beneficio del territorio.

L’intervento si caratterizza come cantiere per l’innovazione sociale, attraverso un processo di progettazione partecipata (co-design) ed una forte impronta di Welfare generativo e interculturale.

L’iniziativa “OpenAgri: New Skills for new Jobs in Periurban Agriculture[3] vede come capofila il Comune di Milano insieme a Camera di Commercio, Industria e Artigianato di Milano, Parco Tecnologico Padano e Fondazione Politecnico di Milano quali partner principali.

L’intervento si sviluppa nel paesaggio di frangia urbana vicino al Parco Agricolo Sud Milano dove si verrà a creare un nuovo centro per l’innovazione aperta – un Open Innovation Hub nel capo dell’agricoltura periurbana – per ricostruire un legame forte tra produzione e accesso al cibo, in grado di coniugare cultura, miglioramento del sistema alimentare e imprenditoria giovanile.

Il progetto di propone di costruire una catena alimentare sostenibile che vada dalla promozione al consumo, al fine di rispondere alle esigenze emergenti del settore agroalimentare. Si rivolge in particolare ai giovani imprenditori e alle PMI innovative al fine di supportare soluzioni sperimentali.

L’amministrazione di Pozzuoli è la promotrice del progetto Monterusciello Agro City[4] finanziato con quasi 4 milioni di euro sul 1° Bando UIA con l’obiettivo di riqualificare l’ambiente urbano e, allo stesso tempo, combattere la povertà nel quartiere di Monterusciello.

Il finanziamento sarà principalmente incentrato sulla valorizzazione dei 50 ettari individuati dal Comune come destinatari del progetto, dove l’agricoltura urbana verrà sviluppata anche attraverso tecniche innovative e con il fine di dare il via all’individuazione di nuove politiche urbane che interverranno sull’economia, sulla produzione e sull’ambiente fisico. Il progetto si sviluppa in tre azioni principali: implementazione dell’agricoltura, miglioramento dell’ambiente urbano, sviluppo dell’imprenditoria e dell’occupazione.

Partecipano al progetto in qualità di partner Coldiretti Napoli, Confagricoltura Napoli, Agrocultura, Aps L’iniziativa – Associazione di promozione sociale, Fondazione Formit.

Infine Torino è promotrice del progetto CO-CITY[5] che promuove un nuovo tipo di relazione tra cittadini e amministrazione locale, sperimentando la gestione condivisa di beni comuni urbani.

La base di partenza è costituita dal Regolamento dei beni comuni, Urbani della Città di Torino, approvato dall’Amministrazione a gennaio 2016, e prevede la riqualificazione di beni immobili e spazi pubblici in condizioni di degrado attraverso la stipula di patti di collaborazione tra l’Amministrazione e i cittadini attivi (terzo settore e gruppi informali), come strumento di lotta alla povertà e al degrado nelle aree più fragili della città.

Il progetto, che ha incassato 4,1 milioni di euro dall’Unione europea, è realizzato in partenariato con Università di Torino, ANCI e Fondazione Cascina Roccafranca.

 

[1] Per la 3° call si fa riferimento ai seguenti documenti ufficiali: Terms of Reference for Call 3 (disponibile anche in lingua italiana), UIA Guidance vol 3, 3rd call for Proposal Application form.

[2] Maggiori informazioni al sito del progetto http://www.saluspace.eu/

[3] Maggiori informazioni al sito del progetto http://www.uia-initiative.eu/en/uia-cities/milan e sul canale facebook https://www.facebook.com/openagrimilano/

[4] Maggiori informazioni al sito del progetto http://www.macpozzuoli.eu/ e sul canale facebook https://www.facebook.com/macpozzuoli/

[5] Maggiori informazioni al sito del progetto e sul canale facebook https://www.facebook.com/cocitytorino/

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