Fondi europei: novità per le PMI

Riportiamo l’articolo pubblicato sulla Newsletter Appunti edita dal Consorzio Camerale per il Credito e la Finanza nel mese di Marzo 2018.

Di Marco Bortoli – Gfinance srl

Da quest’anno cambiano le regole di accesso ai fondi europei a valere sullo Sme Instrument, il principale strumento di finanziamento dell’Ue dedicato alle Pmi. Si tratta di un programma particolarmente apprezzato dalle imprese italiane perché prevede l’opportunità di partecipare singolarmente, senza l’obbligo di coinvolgere altri partner europei, opera con più scadenze annuali e ha tempistiche certe per l’erogazione del contributo. Dal 2018 è stata ulteriormente semplificata la modulistica di presentazione della domanda al fine di snellire la burocrazia.

Lo “Sme Instrument” consente di finanziare progetti di innovazione di prodotto, processo, servizio, marketing con l’obiettivo di lanciare le aziende su nuovi mercati, promuovendone la crescita e creandone un elevato ritorno sugli investimenti.

Il programma adotta ora un approccio di selezione pienamente bottom-up, le aziende possono quindi presentare un progetto su tutti gli ambiti tecnologici senza restrizioni. Le proposte devono avere ricadute a livello europeo ed essere in grado di generare un elevato impatto economico sul mercato (quest’ultimo criterio acquista un peso maggiore nel processo di selezione, conta per il 50%).

Novità: l’intervista a Bruxelles

La principale novità è però costituita dall’introduzione di una doppia fase di valutazione per le proposte presentate sulla fase 2: gli imprenditori saranno chiamati a Bruxelles a presentare direttamente il proprio progetto attraverso una breve intervista, a valutarli sarà un pool di esperti con un profilo da investitore (quali business angels, imprenditori, venture capitalist, esperti di grandi aziende, hub e acceleratori di innovazione).

L’intervista, in lingua inglese, avrà una durata di non più di 30 minuti e sarà suddivisa in due momenti: una presentazione a forma libera da parte dell’impresa della durata di 10 minuti, e altri 20 minuti di domande e risposte da parte degli esperti con l’obiettivo di approfondire la strategia di commercializzazione, il team, l’impresa, la fattibilità tecnologica, i risultati previsti e il potenziale di mercato.

Come si struttura il programma

Ricordiamo che l’intervento si divide in 3 differenti fasi, ma è comunque possibile partecipare a solo una di queste.

Nella fase 1 viene finanziata solo l’idea progettuale attraverso la redazione di uno studio di fattibilità tecnologica – finanziaria, per il quale è possibile ottenere un contributo forfettario di 50 mila euro quale rimborso spese.

Nella fase 2 è richiesto l’invio del progetto completo e di un business plan più elaborato che dettagli le attività di ricerca e innovazione da sviluppare. Sono invitate a Bruxelles per l’intervista solo le imprese che raggiungono il punteggio di 13/15 sulla prima valutazione a distanza.

In fase 2 è previsto lo svolgimento delle seguenti attività: lo sviluppo del prototipo su scala industriale, la verifica delle performance e l’eventuale miniaturizzazione, fino alla prima replicazione sul mercato.

I progetti selezionati dagli investitori beneficeranno di un contributo a fondo perduto a copertura del 70% delle spese sostenute, con un massimo di 2,5 milioni di euro.

Nella terza fase invece non viene concesso alcun finanziamento diretto, ma le PMI possono di beneficiare di misure e servizi di supporto aggiuntivi, quali networking, formazione, coaching e mentoring, accesso al capitale privato.

Le prossime scadenze

Come già anticipato il bando è aperto con più scadenze durante l’anno: per la fase 1 sarà possibile presentare domanda entro il 3 maggio 2018, 5 settembre 2018 e 7 novembre 2018, mentre per la fase 2 entro il 23 maggio 2018 e il 10 ottobre 2018.

 Il tasso di successo delle proposte italiane

L’Italia è stata, fino ad ora, uno dei principali beneficiari del programma: nei primi 3 anni di attivazione dello strumento sono stati selezionati 326 progetti per un valore complessivo di fondi concessi pari a 82 milioni di euro (i dati si riferiscono al Rapporto “La partecipazione allo Sme Instrument di Horizon 2020 – risultati 2014-2016” pubblicato da ASTER nel dicembre 2016).

Per numero di progetti finanziati il nostro Paese è il secondo dopo la Spagna. Tuttavia il trend positivo si è recentemente interrotto dopo l’adozione della nuova normativa: nella prima call di gennaio sono state finanziate solo 2 pmi italiane sulle 57 invitate a Bruxelles per l’intervista. Si tratta di due realtà lombarde (una con sede a Milano e l’altra con sede a Clusone), già finanziate sulla Fase 1 dello Sme Instrument, e che ora riceveranno complessivamente un importo pari a 3,62 milioni di euro per sviluppare i propri progetti.

Invitiamo pertanto gli imprenditori a non sottovalutare le novità introdotte sul programma e a prepararsi adeguatamente all’intervista al fine di dimostrare la solidità del proprio progetto.

 

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