Imprese e Transizione 5.0
Arrivano nuovi incentivi
L’Eco di Bergamo del 15 marzo 2024
Con l’avvio del nuovo Piano Transizione 5.0 si aprono ora importanti opportunità per le imprese che intendono avviare nuovi investimenti sul tema della transizione digitale ed ecologica.
Per il prossimo biennio il Governo ha infatti messo in campo un tesoretto da 6,3 miliardi di euro dedicato a finanziare progetti di innovazione che consentano una riduzione dei consumi energetici, pari almeno al 3% dell’unità produttiva, o pari al 5% se calcolata sul processo interessato dall’investimento.
Nel concreto il Piano va ad agevolare l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature tecnologicamente avanzati con requisiti 4.0, l’acquisto di software 4.0 (compresi quelli per il monitoraggio dei consumi energetici e i gestionali), nonché gli investimenti in beni strumentali necessari all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, come gli impianti fotovoltaici -purché prodotti in Europa e ad alta efficienza- e le spese per la formazione del personale con un massimo di 300 mila euro.
“Il Piano 5.0 offre aliquote molto generose per il biennio 2024 e 2025 sia per le piccole che le grandi aziende– spiega Marco Nicolai, esperto di funding pubblico e partner di Gfinance – con incentivi che possono raggiungere fino al 45% delle spese ammissibili. Per la piena operatività si dovrà però attendere la pubblicazione di un decreto attuativo, previsto per inizi aprile, che andrà a delineare nel dettaglio modalità e adempimenti”.
L’incentivo è riconosciuto sotto forma di credito di imposta con differenti aliquote, calcolate sulla base della dimensione dell’investimento e del risparmio energetico conseguito: si va dal 35% al 45% per investimenti fino a 2,5 milioni, dal 15% al 25% per lo scaglione tra 2,5 e 10 milioni e dal 5% al 15% per investimenti tra 10 e 50 milioni di euro.
Il Piano va ad affiancarsi agli incentivi fiscali già previsti per l’Industria 4.0, che resteranno in vigore con le consuete regole per investimenti non connessi a un risparmio energetico. Le aliquote in questo caso sono meno vantaggiose ma operano con una procedura più semplice. Non c’è cumulabilità delle due agevolazioni, che operano alternativamente.
“Oltre agli incentivi per il 5.0 si apriranno a breve altre interessanti opportunità sul tema della transizione energetica – continua Marco Nicolai. Grazie allo strumento dei contratti di sviluppo sarà infatti possibile finanziare grandi progetti di investimento per la decarbonizzazione dell’industria con contributi fino al 60%”.
I programmi agevolabili dovranno in questo caso prevedere una riduzione sostanziale delle emissioni di gas serra delle attività industriali (almeno il 40%) mediante l’elettrificazione dei processi o l’utilizzo di idrogeno rinnovabile, o una riduzione sostanziale del consumo di energia (almeno il 20%).
Uno sportello dedicato del bando per i contratti di sviluppo andrà inoltre a sostenere gli investimenti per la produzione di attrezzature necessarie a promuovere la transizione verso un’economia a zero emissioni nette. Destinatarie della misura sono le imprese produttrici di batterie, pannelli solari, turbine eoliche, pompe di calore, elettrolizzatori, strumenti per la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio del carbonio e la produzione di componenti chiave.
