Reti d’Impresa: Finora finanziati 496 progetti

Il Sole 24 Ore del 21.02.2014.

Stanno prendendo piede: tra le imprese, che ravvedono l’importanza di mettersi insieme, e nelle strategie regionali di incentivazione. Queste ultime hanno un ruolo importante: le scelte imprenditoriali di avviare investimenti secondo la logica del contratto di rete risultano influenzate dalle politiche regionali. È quanto emerge dall’indagine presentata ieri, in Confindustria, che analizza gli interventi regionali attivati nel periodo 2010-2013 che prevedono esplicitamente tra i soggetti beneficiari le imprese aggregate sotto forma di contratto di rete. Sono stati individuati 77 interventi regionali, di questi 15 prevedono l’obbligo del contratto di rete. Tradotto in cifre ciò significa che l’importo delle agevolazioni concesse alle imprese in rete è pari a 92 milioni di euro, a fronte di 202 milioni di investimenti attivabili e 496 contratti di rete finanziati. Gli stanziamenti complessivi per tutti gli interventi regionali sono di 1,28 miliardi, cui corrispondono fondi concessi per 584 milioni.

La ricerca è stata realizzata da Retimpresa di Confindustria e Gruppo Impresa, con il supporto della commissione Attività produttive della Conferenza delle regioni. Nella maggior parte dei casi il contratto di rete rappresenta una delle possibili modalità di aggregazione previste dal bando. C’è quindi la possibilità per le imprese di scegliere tra altre forme più tradizionali come il consorzio e l’associazione temporanea di imprese. Inoltre sono ben 28 gli interventi che consentono alle aziende di realizzare l’investimento anche singolarmente. A sintetizzare i dati è stato ieri, durante un convegno sulle reti, in Confindustria, Gian Mario Spacca, presidente della Regione Marche e coordinatore della commissione Attività produttive della Conferenza delle regioni. Anche se il numero delle imprese che beneficiano di agevolazioni regionali è significativo, la maggioranza non ne ha fruito: quindi il fenomeno dei contratti di rete, è scritto nel documento, trova la sua ragione di

soluzione efficace ed economica per la riduzione e il riutilizzo dei rifiuti in relazione alle scorie “bianche” (e relativi rivestimenti refrattari esausti) prodotte dalle acciaierie dell’Ue.

Infine Cauto, con il progetto Life Med, punta a migliorare la gestione dei rifiuti di apparecchiature mediche fuori uso con benefici a livello ambientale, economico e sociale. Si cercano nuovi imprenditori coraggiosi per partecipare alla prossima call in scadenza ad ottobre, in palio 3,4 miliardi di euro fino al 2020.

 

Il Sole 24 ore – 21.02.2014

Reti d’impresa: finora finanziati 496 progetti

Stanno prendendo piede: tra le imprese, che ravvedono l’importanza di mettersi insieme, e nelle strategie regionali di incentivazione. Queste ultime hanno un ruolo importante: le scelte imprenditoriali di avviare investimenti secondo la logica del contratto di rete risultano influenzate dalle politiche regionali.

È quanto emerge dall’indagine presentata ieri, in Confindustria, che analizza gli interventi regionali attivati nel periodo 2010-2013 che prevedono esplicitamente tra i soggetti beneficiari le imprese aggregate sotto forma di contratto di rete. Sono stati individuati 77 interventi regionali, di questi 15 prevedono l’obbligo del contratto di rete. Tradotto in cifre ciò significa che l’importo delle agevolazioni concesse alle imprese in rete è pari a 92 milioni di euro, a fronte di 202 milioni di investimenti attivabili e 496 contratti di rete finanziati. Gli stanziamenti complessivi per tutti gli interventi regionali sono di 1,28 miliardi, cui corrispondono fondi concessi per 584 milioni.

La ricerca è stata realizzata da Retimpresa di Confindustria e Gruppo Impresa, con il supporto della commissione Attività produttive della Conferenza delle regioni. Nella maggior parte dei casi il contratto di rete rappresenta una delle possibili modalità di aggregazione previste dal bando. C’è quindi la possibilità per le imprese di scegliere tra altre forme più tradizionali come il consorzio e l’associazione temporanea di imprese. Inoltre sono ben 28 gli interventi che consentono alle aziende di realizzare l’investimento anche singolarmente. A sintetizzare i dati è stato ieri, durante un convegno sulle reti, in Confindustria, Gian Mario Spacca, presidente della Regione Marche e coordinatore della commissione Attività produttive della Conferenza delle regioni. Anche se il numero delle imprese che beneficiano di agevolazioni regionali è significativo, la maggioranza non ne ha fruito: quindi il fenomeno dei contratti di rete, è scritto nel documento, trova la sua ragione di esistenza nella necessità delle imprese di mettersi insieme per essere più competitive. Esiste comunque il problema delle reti interregionali, che sono il 26% di quelle esistenti: un fondo nazionale potrebbe agevolare quella formula.

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