Il Sistema dei Confidi in Italia: efficienza, sostenibilità e intervento pubblico.
La crisi finanziaria ha prodotto nel rapporto banca/impresa un maggior apprezzamento dei profili di rischio degli impieghi e un affidamento più selettivo alimentando un credit crunch già indotto da altre dinamiche.
Ciò ha rilanciato la funzione dei Confidi per il contributo che possono offrire al funding d’impresa, sia sul piano professionale sia nella loro funzione di garanti. La congiuntura economica negativa ha riorientato anche le politiche per le imprese e per il credito, e molte sono le iniziative e i regimi d’aiuto pubblico-istituzionali che hanno cercato di supportare le imprese nell’approvvigionamento finanziario anche interessando il mondo dei Confidi; non sempre però questo sforzo ha saputo garantire lo stesso grado di efficienza e funzionalità sia sul piano quantitativo sia su quello qualitativo.
I Confidi possono raccogliere questa sfida? Si presentano adeguatamente strutturati e organizzati? I loro equilibri economico-patrimoniali o i loro assetti organizzativo-gestionali sono adeguati a questo impegno?
La ricerca è stata condotta analizzando l’universo dei Confidi sulla base delle risultanze contabili di oltre 350 Confidi attivi (300 Confidi non vigilati e 54 Confidi vigilati), di rilevazioni di monitoraggio specifiche, in base alla ricostruzione del quadro normativo e di tutti gli atti amministrativi dei governi regionali, oltre che delle informazioni tratte dalla banca dati UniCredit.
Hanno collaborato alla pubblicazione Fondazione Rosselli, Gruppo Impresa, UniCredit e Università degli Studi di Torino.
La pubblicazione è acquistabile on line sul sito di Maggioli Editore.