Contratti di filiera per l’agroalimentare: domande al 24 novembre

Prende il via il nuovo bando del PNRR per i Contratti di Filiera e di Distretto, l’intervento è finalizzato a rilanciare gli investimenti nel settore agroalimentare . Le risorse a disposizione ammontano a 1,2 miliardi di euro, di cui 350 saranno utilizzati per lo scorrimento delle graduatorie del bando precedente e 850 milioni di euro per le nuove domande.

L’intervento coinvolge più soggetti secondo una logica di sistema, partendo dalla produzione agricola alla trasformazione, commercializzazione e distribuzione dei prodotti agroalimentari.

Chi può partecipare

I beneficiari finali sono le imprese che concorrono direttamente alla produzione, raccolta, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli (agroalimentari, ittici, forestali e florovivaistici) e le imprese che forniscono servizi e mezzi di produzione.

I Contratti di Filiera e di Distretto

I contratti di filiera, secondo lo schema del bando 2017, finanziano progetti di investimento di importo compreso tra 4 e 50 milioni di euro, per la realizzazione delle seguenti tipologie di interventi ammissibili:

  • a) investimenti in attivi materiali e attivi immateriali nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria;
  • b) investimenti per la trasformazione di prodotti agricoli e la commercializzazione di prodotti agricoli;
  • c) investimenti concernenti la trasformazione di prodotti agricoli in prodotti non agricoli;
  • d) partecipazione dei produttori di prodotti agricoli ai regimi di qualità;
  • e) misure promozionali a favore dei prodotti agricoli;
  • f) progetti di ricerca e sviluppo nel settore agricolo.

L’importo totale dei costi riconducibile ad una sola regione non potrà superare l’85% del totale dei costi ammissibili del Contratto di filiera.

Le spese ammesse

Rientrano fra i costi ammessi a finanziamento gli investimenti, ancora da sostenere,

  • la costruzione, l’acquisizione o il miglioramento di immobili,
  • l’acquisto di macchinari e attrezzature,
  • lo sviluppo di programmi informatici,
  • costi per brevetti, licenze, diritti d’autore, marchi commerciali
  • i costi per la promozione e la pubblicità di prodotti di qualità certificata o biologici (quali ricerche di mercato, campagne pubblicitarie, siti web)
  • le attività di ricerca e sperimentazione, comprensiva di spese del personale e contratti di ricerca.

Il vantaggio

Le agevolazioni concedibili sono articolate nella forma di contributo in conto capitale (dal 30% al 50% in base alla localizzazione e alla tipologia di investimento) e di finanziamento agevolato, subordinato alla concessione di un finanziamento bancario.

Le scadenze

Si potrà presentare domanda fino al 24 novembre. NUOVA PROROGA!