Credito d’imposta per la Ricerca

Tutte le imprese, sia piccole che grandi, possono beneficiare anche per l’anno 2016 di un incentivo automatico per la realizzazione di attività di ricerca e sviluppo svolta all’interno dell’azienda o in collaborazione con le università (il cd. credito imposta per la ricerca).

L’agevolazione consiste in un credito d’imposta pari al 25 per cento delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media dei medesimi investimenti realizzati nel triennio precedente.

Per le spese relative al personale altamente qualificato impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo e per i costi della ricerca extra muros, il credito d’imposta spetta in misura maggiore, pari al 50 per cento delle medesime.

Il credito d’imposta è riconosciuto, fino ad un importo massimo annuale di euro 5 milioni per ciascun beneficiario.

L’incentivo ha validità per il periodo 2015 – 2019 ed è utilizzabile esclusivamente in compensazione sui pagamenti effettuati tramite modello F24.

Riguardo gli adempimenti documentali da rispettare, in caso di controlli successivi, è richiesta la predisposizione di un’apposita documentazione contabile con l’indicazione dell’effettività dei costi sostenuti e con l’attestazione di regolarità formale.

Quali spese finanzia? 

  • personale altamente qualificato impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo, in possesso di un titolo di dottore di ricerca, ovvero iscritto ad un ciclo di dottorato presso una università italiana o estera, ovvero in possesso di laurea magistrale in discipline di ambito tecnico o scientifico;
  • quote di ammortamento delle spese di acquisizione o utilizzazione di beni materiali;
  • spese relative a contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca ed organismi equiparati, e con altre imprese comprese le start-up innovative;
  • competenze tecniche e privative industriali relative a un’invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale anche acquisite da fonti esterne. Rientrano tra le spese di questa categoria i costi sostenuti per il personale “tecnico” cioè non altamente qualificato.