Incentivi 4.0, cosa cambia nel 2023
Dal 1° gennaio sono in vigore le nuove aliquote del Piano Transizione 4.0, confermato il décalage degli incentivi.
Il Governo ha promesso a breve una revisione del Piano 4.0 ma si dovrà fare i conti con le regole fissate da Bruxelles per l’utilizzo dei fondi del PNRR, si attendono aggiornamenti in merito.
Beni materiali 4.0
Per l’acquisto di beni materiali 4.0 sarà possibile usufruire per il 2023 di un credito di imposta nelle seguenti misure:
- 20% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro,
- 10% per investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro,
- 5% per investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro.
La definizione di beni materiali 4.0 si riferisce alle categorie indicate dall’allegato A dalla Legge 232/2016, ovvero:
- beni funzionali alla trasformazione tecnologica e/o digitale delle imprese in chiave 4.0;
- sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità;
- dispositivi per l’interazione uomo-macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro.
Tali beni devono essere interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura e devono rispettare i requisiti tecnici previsti dalla normativa 4.0.
Gli investimenti possono ad esempio riguardare macchine di produzione controllate da sistemi informatici, macchine e sistemi per il controllo di prodotti o processi, e sistemi interattivi.
Sono sempre esclusi dall’agevolazione i beni usati, ad eccezione del caso di revamping.
Beni immateriali 4.0
Per l’acquisto di software e soluzioni 4.0 l’aliquota del credito di imposta torna al 20% delle spese con tetto a 1 milione di euro.
La definizione di beni immateriali 4.0 fa riferimento alle categorie indicate dall’allegato B della Legge 236/2016 e successive modifiche, a cui sono stati aggiunti i seguenti beni:
- sistemi di gestione della supply chain finalizzata al drop shipping nell’e-commerce;
- software e servizi digitali per la fruizione immersiva, interattiva e partecipativa, ricostruzioni 3D, realtà aumentata;
- software, piattaforme e applicazioni per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio (comunicazione intra-fabbrica, fabbrica-campo con integrazione telematica dei dispositivi onfield e dei dispositivi mobili, rilevazione telematica di prestazioni e guasti dei dispositivi on-field).
Sono inoltre ammessi i canoni per le soluzioni cloud.
Le regole per il 2023
Gli investimenti devono essere sostenuti nel periodo compreso dal 1 gennaio al 31 dicembre 2023.
Per usufruire del credito di imposta 4.0 (sia beni materiali che immateriali) occorre redigere una analisi tecnica e produrre una autocertificazione del legale rappresentante dell’azienda.
Nel caso di bene superiore a 300 mila euro oltre all’analisi tecnica è necessaria una perizia asseverata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali, o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, attestante che il bene possiede caratteristiche tecniche tali da includerlo nell’elenco di cui all’Allegato A o B ed è interconnesso al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.
Le imprese sono tenute a conservare, pena la revoca del beneficio, la documentazione idonea a dimostrare l’effettivo sostenimento e la corretta determinazione dei costi agevolabili. Le fatture e gli altri documenti relativi all’acquisizione dei beni agevolati devono contenere l’espresso riferimento alla legge di riferimento.