Le Regioni a favore delle reti di impresa, aggiornamento 2017
Retimpresa, agenzia di Confindustria, in collaborazione con GFINANCE-Gruppo Impresa e la Commissione Attività Produttive della Conferenza delle Regioni presenta un aggiornamento dello Studio “Le Regioni a favore delle Reti d’Impresa” al fine di monitorare il quadro degli aiuti regionali a supporto della creazione e sviluppo delle reti di impresa.
L’analisi comprende tutti gli interventi pubblicati dalle Regioni nel periodo 2010-2016 che prevedono esplicitamente tra i soggetti beneficiari le imprese aggregate sotto forma di contratto di rete.
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L’analisi
Il censimento ha riguardato complessivamente 176 interventi nel periodo 2010-2016.
Gli stanziamenti complessivi ammontano a 2,2 miliardi di euro, mentre le agevolazioni concesse sono pari 1,1 miliardi di euro.
La maggior parte degli interventi sono rivolti non solo alle reti di impresa, ma anche a diverse categorie di soggetti beneficiari e ad altre forme di aggregazione, e per circa la metà dei casi alle singole imprese.
Le reti di impresa: i numeri
Le reti di impresa hanno ricevuto agevolazioni per poco meno di 168 milioni di euro, circa il 15% del totale dei fondi concessi nei bandi censiti, a fronte di 360 milioni di investimenti attivati. Si auspica pertanto una crescita della percentuale dei fondi concessi alle reti in quanto le reti hanno un impatto positivo e significativo sulla performance delle imprese che vi hanno aderito, come evidenziato dal rapporto “Gli effetti del contratto di rete sulla performance delle imprese” realizzato da Istat e Centro Studi Confindustria con la collaborazione di RetImpresa.
I contratti di rete complessivamente finanziati al 31 dicembre 2016 sono 893, pari a circa il 27% del totale dei contratti di rete (3.320), mentre il numero delle imprese in rete che ha ricevuto il contributo pubblico è pari a circa il 23% del totale delle imprese in rete nello stesso periodo (3.807 su 16.587).
Si riscontra quindi nel corso del tempo una sempre minore dipendenza del fenomeno reti di impresa dalle agevolazioni. Il numero di contratti di rete registrati continua a crescere più del doppio del numero dei contratti di rete agevolati.
Se da un lato il fenomeno è positivo in quanto consente di affermare che le reti impresa esistono a prescindere dall’agevolazione, dall’altro si evidenzia l’opportunità di incrementare il sostegno pubblico alle reti.
Riepilogo | 2010-2016 |
Interventi regionali censiti | 176 |
Fondi stanziati | 2,2 miliardi € |
Fondi concessi | 1,1 miliardi € |
Fondi concessi per progetti di rete | 168 mln € |
Progetti di rete finanziati | 893 |
Imprese finanziate in contratto di rete | 3.807 |
Investimenti attivabili dai progetti presentati in contratto di rete | 360 mln € |
La distribuzione regionale dell’aiuto pubblico
La Regione con il più alto volume di fondi concessi alle reti è la Lombardia con 34,9 milioni di euro, seguono il Lazio con 26,3 milioni e la Puglia con 23 milioni (tavola 2).
La Lombardia, oltre ad essere la Regione che ha concesso più fondi, è anche quella che ha finanziato più progetti di rete (216), seguita da Emilia-Romagna con 143 e Lazio 117.
In alcune Regioni la creazione di un contratto di rete è maggiormente influenzata dall’incentivo pubblico: in Abruzzo il 66% delle imprese in rete ha beneficiato del contributo regionale, in Basilicata il 63% e nelle Marche il 39% (si veda tavola 4).
Per numero di interventi attivati si distingue invece la Toscana con 28 bandi pubblicati nel periodo in esame.
Si segnala che il 27% delle reti è costituito da imprese che insistono su più regioni, mentre gli incentivi hanno il limite territoriale. Andrebbero quindi coordinate tra le Regioni le modalità di intervento più opportune per sostenere il fenomeno delle reti multi-regionali nonché l’aggregazione delle reti tra diversi settori e filiere verticali. Ciò attraverso la promozione di accordi tra Regioni e/o la creazione di un fondo nazionale unico ad hoc.
Tutte le amministrazioni regionali hanno previsto la concessione di contributi a favore delle reti di impresa, anche se il sostegno non è uniforme a livello nazionale, soprattutto nei territori con scarsa vocazione ad aggregarsi. Si auspica un maggior impegno regionale laddove le reti di impresa sono meno diffuse.
Le politiche di intervento regionale
Nella maggior parte dei casi i progetti di rete sono stati finanziati da bandi non riservati alle reti. Si ritiene pertanto auspicabile una maggiore attenzione delle Regioni riconoscendo delle condizioni di favore alle imprese che hanno scelto una forma di collaborazione più stabile, riconoscendo nel modello delle reti di impresa uno strumento efficace per lo sviluppo economico delle imprese.
L’orientamento prevalente seguito dalle Amministrazioni regionali non ha sviluppato una politica di sostegno esclusiva per le reti, ma rivolta alle imprese in generale, con l’obiettivo di aumentare la loro competitività rispetto a determinati asset/obiettivi ritenuti strategici. Tra questi risultano particolarmente incentivati dalle regioni gli investimenti in ricerca e innovazione (47% degli interventi), sviluppo aziendale (36% degli interventi), internazionalizzazione (27% degli interventi), indipendentemente che siano stati sostenuti dalle imprese tramite reti, altre forme di aggregazione o singolarmente. Il dato è positivo perché ciò consente di concentrare le risorse pubbliche su progetti strategici.
Tuttavia solo il 14% degli interventi di agevolazione regionale prevede condizioni di favore per i progetti presentati da reti di imprese, sotto forma di maggiorazione del punteggio attribuito in sede di valutazione o di riserve di fondi, e solo il 13% dei bandi è dedicato esclusivamente alle reti di impresa. Sarebbe invece opportuno incrementare le condizioni di favore per le imprese aggregate in rete, rispetto a forme di aggregazione meno stabili. Ciò sia aumentando la quota di risorse riservate a sostenere le reti (più bandi dedicati esclusivamente alle reti), sia estendendo le premialità.
Il trend per il 1° semestre 2017
L’analisi dei fondi stanziati evidenzia già un trend in crescita per il 2017: si passa da 254 milioni stanziati nell’intero anno 2016 a 206 milioni di euro nel 1° semestre in corso.
Sono 11 i bandi pubblicati a giugno 2017. Ben l’85% degli interventi è finalizzato a promuovere progetti di innovazione, mentre il restante 15% è a sostegno dell’internazionalizzazione di impresa.
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