Credito imposta investimenti, sì alla correzione delle fatture

Si possono correggere le fatture relative al Credito imposta investimenti?

L’Agenzia delle Entrate è intervenuta con due recenti interpelli (n. 438 e n.439 dell’ottobre 2020) sul tema della corretta determinazione dei costi agevolabili relativi a tali incentivi fiscali.

L’Agenzia ribadisce che le fatture e gli altri documenti relativi all’acquisizione dei beni agevolati devono riportare il riferimento alle disposizioni di cui all’articolo 1, commi 184-197, della legge 160/2019. Tuttavia è possibile correggere le fatture senza causale prima dell’avvio delle attività di controllo.

Nel caso di fatture in formato cartaceo il riferimento normativo può essere riportato dal beneficiario sull’originale con scrittura indelebile, anche mediante apposito timbro.

Per le fatture elettroniche l’impresa ha due alternative: stampare il documento di spesa e apporre la scritta indelebile, o realizzare un’integrazione elettronica da unire all’originale e conservare insieme allo stesso.

In caso di controllo fiscale la fattura sprovvista del riferimento all’articolo 1, commi da 184 a 197, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, non è considerata documentazione idonea e determina la revoca della quota corrispondente di agevolazione.