Approvata la Legge di Bilancio 2022: gli incentivi per l’anno che verrà
La Camera ha approvato in via definitiva la legge di Bilancio per il 2022, la manovra vale 32 miliardi di euro. Il provvedimento si articola in diversi interventi che puntano a rafforzare il tessuto economico e sociale, sostenendo la crescita e la competitività dell’economia italiana.
LE PRINCIPALI NOVITÀ PER LE IMPRESE
Per quanto riguarda gli incentivi alle imprese segnaliamo che vengono prorogate e rimodulate le misure del Piano di Transizione 4.0 fino al 2025.
Dal 2023 stop agli incentivi per l’acquisto di beni strumentali tradizionali, mentre è previsto un taglio agli aiuti per i beni materiali 4.0 con percentuali che scenderanno dal 5% al 20% della quota investimenti. Per gli investimenti in beni immateriali 4.0 l’aliquota resterà al 20% fino al 2023, per poi calare al 10% nel 2025.
Il rinnovo del Credito Imposta Ricerca diventa decennale ma con una pesante revisione delle aliquote, che scenderanno progressivamente fino al 5%. Nessuna proroga invece per il Bonus Formazione 4.0.
Viene riformulato il Patent Box: si passa a una maggiorazione del 110% dei costi di ricerca e sviluppo per i beni intangibili ai fini delle imposte sui redditi e dell’IRAP (per software protetto da copyright, brevetti industriali, disegni e modelli.). La norma elimina inoltre il divieto di cumulo tra il Patent box e il credito di imposta per ricerca e sviluppo e ridisegna il regime transitorio.
Fra le novità vi è l’istituzione del Fondo sostegno transizione industriale con una dotazione di 150 milioni di euro a decorrere dal per agevolare la realizzazione di investimenti per l’efficientamento energetico, per il riutilizzo e l’impiego produttivo di materie prime e di materie riciclate, nonché per la cattura, il sequestro e il riutilizzo della CO2.
La manovra prevede inoltre il rifinanziamento delle seguenti misure:
- il Fondo di Garanzia Pmi per 3 miliardi di euro fino al 2027,
- la Nuova Sabatini con 900 milioni di euro fino al 2026. Si torna però al limite di 200 mila euro per l’erogazione in unica tranche
- il Fondo 394 di Simest per l’internazionalizzazione delle imprese che godrà di 1,5 miliardi di euro fino al 2026.
- I Contratti di Sviluppo, ci sono 450 milioni per agevolare i grandi progetti di investimento a sostegno della competitività
- il Credito d’imposta per collocamento in Borsa Pmi c’è la proroga a fine 2022. La norma riduce però il massimale del beneficio da 500 mila e 200 mila euro.
FOCUS SULLE MISURE DEL PIANO TRANSIZIONE 4.0
Qui il riepilogo delle nuove aliquote per il 2022 del Piano Transizione 4.0
Credito imposta beni strumentali
Nel 2022 l’aliquota scende al 6%, stop aiuti dal 2023
Credito imposta investimenti 4.0
Nel 2022 le aliquote saranno:
- 40% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro,
- 20% per investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro,
- 10% per investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro.
Dal 2023 le aliquote scenderanno dal 5% al 20% della quota investimenti.
Credito imposta software 4.0
Confermato al 20% fino al 2023 con tetto annuale a 1 mln di euro.
Cala al 15% nel 2024 e al 10% nel 2025
Credito imposta Ricerca
Per il 2022 restano le aliquote in corso:
- al 20% per attività di ricerca e sviluppo con tetto a 4 milioni di euro,
- al 15% per progetti di innovazione 4.0 o green con tetto a 2 milioni di euro
- al 10% per progetti di innovazione e/o attività di design e innovazione estetica con tetto a 2 milioni di euro.
Dal 2023 scatta la progressiva riduzione fino a un minimo del 5% di agevolazione.
Credito imposta Formazione 4.0
Per il 2022 le aliquote restano:
- al 50% per le piccole imprese – max 300 mila euro
- al 40% per le medie imprese – max 250 mila euro
- al 30% per le grandi imprese – max 250 mila euro
Stop all’incentivo dal 2023.